Il Consiglio nazionale della categoria pubblica un corposo documento a supporto dell’attività degli operatori del settore.

Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (CNDCEC), coadiuvato dal “Gruppo di lavoro per la riforma del Terzo settore” e da qualificati specialisti esterni, ha pubblicato la Circolare “Riforma del Terzo settore: elementi professionali e criticità applicative”. Il documento prosegue l’impegno della categoria nell’approfondire le problematiche di una riforma che, in ragione della complessità del settore cui si riferisce, ha generato (e continua a generare) considerevoli ambiguità interpretative e difficoltà applicative, rendendo necessaria una transizione più articolata di quella ipotizzata dai primi commentatori e più lunga di quella prevista dal legislatore delegato.

Dopo un periodo di rallentamento attribuibile al cambiamento del Governo, in questi ultimi mesi è ripresa con vigore l’attività del cantiere per completare la Riforma (cantiere in cui operano il legislatore ministeriale e gli altri soggetti cui la norma attribuisce funzioni consultive ai fini della predisposizione dei decreti attuativi, tra i quali il Consiglio nazionale del Terzo settore, la Cabina di regia istituita presso Presidenza del Consiglio dei ministri, la Conferenza Stato-Regioni): sono stati infatti approvati gli schemi di decreto relativi alle “attività diverse” (di cui all’art. 6, co. 1, del CTS) e quello sul bilancio sociale (di cui all’art. 14, co. 1, del CTS); inoltre, nei primi giorni di marzo, il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali ha siglato una convenzione con Unioncamere, in base alla quale è affidata a Infocamere – società telematica delle Camere di commercio – la gestione informatica del RUNTS, accordo da cui è lecito attendersi un’accelerazione del processo di implementazione delle specifiche tecniche del RUNTS e della sua operatività, sebbene, d’altro canto, manchi ancora il decreto ministeriale che fissa le modalità del suo funzionamento.

Quello appena indicato rappresenta solo uno tra i tanti nodi operativi e interpretativi da sciogliere e i decreti emanati (e in corso di emanazione) costituiscono, altresì, solo un parte della normativa secondaria necessaria a riempire di contenuti la vasta ed eterogenea cornice giuridica dei decreti legislativi delegati nn. 117/2017 (Codice del Terzo settore), 112/2017 (Impresa sociale) e 111/2017 (Cinque per mille), di cui la Riforma si compone.

Questa seconda Circolare del CNDCEC, che segue quella molto più snella pubblicata nel novembre 2017, affronta le criticità della Riforma in modo sistematico, considerando e analizzando i vari ambiti (civilistico, rendicontativo, organizzativo, fiscale e operativo) regolati dai decreti legislativi delegati, dai loro correttivi, dai decreti attuativi finora emanati, focalizzandosi soprattutto sulle questioni di interesse professionale.Obiettivo di questo contributo è fornire un effettivo supporto all’attività degli operatori del settore, contributo cui il Consiglio nazionale intende far seguire un’attività formativa e-learning realizzata dagli stessi autori del documento, tra i quali figurano colleghi esperti della Commissione “No Profit”, autorevoli studiosi e specialisti della materia, ricercatori del Consiglio nazionale e della Fondazione nazionale dei commercialisti.